Due ordinanze della Corte di cassazione, depositate a distanza di pochi giorni, offrono un interessante spunto per discutere della responsabilità dei Comuni in merito allo stato di manutenzione delle strade, nel caso in cui le condizioni di cattiva tenuta portino al verificarsi di incidenti.

In un primo caso (ordinanza n. 22801/17) si è esaminato il caso di un motociclista che, dopo aver perso il controllo della moto, cadeva e finiva addosso al guard rail “deformato ed in posizione anomala”: il cattivo stato di manutenzione del guard rail faceva sì che il motociclista subisse addirittura la perdita di un braccio, una conseguenza che, se ci fosse stata una corretta manutenzione da parte del Comune, non si sarebbe verificata. Ecco perché la Cassazione ha deciso che sia corretto “ripartire” il danno: le conseguenze normali, per così dire, del sinistro vanno a carico del danneggiato, responsabile per aver perso il controllo del mezzo, mentre l’aggravamento del danno va messo a carico del Comune, responsabile per aver causato un danno più grave di quello che altrimenti si sarebbe verificato.

In un secondo caso (ordinanza n. 23007/17) invece, le conseguenze dannose del sinistro vengono ricondotte per intero alla responsabilità del danneggiato, che, nonostante conoscesse le cattive condizioni di un tratto di strada, l’aveva percorsa di notte, in condizioni di scarsa visibilità, per passeggiare con il cane, finendo per cadere in una buca. Questo comportamento imprudente, secondo la Cassazione, ha interrotto il nesso causale tra le cattive condizioni della strada e la caduta, che va così addebitata unicamente al danneggiato.

(avv. Andrea Martinis)